“Produrre birra per l’Ucraina”, l’iniziativa solidale di un birrificio di Leopoli

Pravda Brewery, famoso per le sue molotov “anti Putin”, lancia una campagna di solidarietà internazionale

"Produrre birra per l'Ucraina", l'iniziativa solidale di un birrificio di Leopoli

#BrewforUkraine, produrre birra per l’Ucraina. Dopo essere diventato rapidamente virale per la produzione di bombe molotov con etichette raffiguranti Vladimir Putin nudo e la scritta «Putin Khuylo» (insulto diffuso fra la resistenza Ucraina), il birrificio Pravda Brewery di Leopoli lancia ora una nuova iniziativa.

«Quella mattina (24 febbraio) avevamo appena iniziato una nuova cotta quando è giunta la notizia dell’invasione russa. Abbiamo deciso di finirla per non sprecare la birra. Poi siamo immediatamente passati alla preparazione di molotov», racconta Taras Maselko del birrificio.

Ora Pravda chiede ai suoi colleghi di tutto il mondo di mostrare solidarietà all’Ucraina producendo le birre del birrificio per beneficenza. Pravda ha pertanto pubblicando le proprie ricette, open-source, su Facebook.

Abbiamo lanciato un invito aperto affinché i produttori di birra di tutto il mondo si unissero a noi. Brassare per l’Ucraina. Perché è un buon modo per raccontare alle persone di diverse comunità cosa sta succedendo qui».

Pravda ha lanciato la campagna #BrewforUkraine l’8 marzo con una produzione in live streaming seguita da oltre 140 birrifici. La Belgian Blonde Ale di quella cotta sarà pronta fra due settimane. «Speriamo che quando berremo questa “birra della vittoria”, sarà sotto cieli pacifici», dice Maselko.

#BREWFORUCRAINE

"Produrre birra per l'Ucraina", l'iniziativa solidale di un birrificio di Leopoli

Negli ultimi giorni #BrewforUkraine ha riunito produttori di tutto il mondo. Il birrificio Neptune del Merseyside (UK) sta realizzando una Pravda Belgian Witbier raccogliendo l’appello del Disaster Emergency Committee Ukraine. «Quando abbiamo visto cosa stava succedendo in Ucraina, volevamo mostrare il nostro sostegno. Partecipare a #BrewforUkraine era il minimo che potessimo fare», afferma July O’Grady di Neptune.

Mash Gang, brew firm specializzato in birre No-Lo (analcoliche o a basso contenuto di alcol) ha creato una versione 0,5% abv della Pravda Ukranian Imperial Stout aggiungendo il 9,3% di barbabietola. Quando verrà commercializzata il mese prossimo i proventi verranno devoluti ad enti di beneficenza ucraini.

Analogamente i birrifici nordamericani J Wakefield Brewing di Miami e HomeGrownBrewing Company del Michigan hanno immediatamente partecipato all’iniziativa. «Siamo un birrificio a conduzione familiare con nonni e bisnonni emigrati dall’Ucraina – afferma Joe Powers di HomeGrownBrewing -. Ci sembra normale partecipare. Attraverso il progetto possiamo mettere a disposizione le nostre capacità e i nostri clienti possono aiutare l’Ucraina».

Tutti gli occhi sono puntati su di noi in questo momento e tutti vogliono aiutare – riconosce Maselko -. Ma aiutare non significa che devi avere un fucile in mano. Se puoi, racconta le storie vere e non le storie che la propaganda russa racconta al mondo. Anche questo aiuta. Qualunque cosa tu faccia, stai con l’Ucraina e sostieni il nostro popolo».

PRAVDA E LA DIFESA DELL’UCRAINA

"Produrre birra per l'Ucraina", l'iniziativa solidale di un birrificio di Leopoli

Pravda ha iniziato a produrre le proprie birre in stile classico, ma con un tocco ucraino, nel 2014. Il birrificio ospita regolarmente mastri birrai di altri birrifici europei ed statunitensi. Uno spirito di condivisione vissuto anche attraverso il festival annuale della birra artigianale di Leopoli, di cui Pravda è organizzatore.

La produzione di birra è ora sospesa mentre i 30 dipendenti si preparano a difendere la loro città. Il personale è stato addestrato al rilevamento delle mine, al primo soccorso, alla saldatura di chiodi ferma veicoli, al trasporto di rifornimenti e alla produzione di oltre 2 mila bottiglie molotov da distribuire fino a Kiev.

«Molti di noi – racconta Maselko – avevano già esperienza nella preparazione di bottiglie molotov dalla rivoluzione del 2014, quando abbiamo cacciato il presidente Viktor Yanukovich dall’Ucraina. La differenza è che questa volta, invece dei civili che li usano contro il governo, è il governo che dice ai civili come realizzarle. Vogliamo mostrare la nostra volontà di finire questa guerra e di spingere gli occupanti fuori da questo paese».

Non importa chi sei – conclude Meselko -. Se sei un impiegato statale o un poliziotto o solo un ragazzo che lavora in un ufficio o fa birra. Siamo tutti uniti nella volontà e nello sforzo di difendere la nostra casa, le nostre famiglie e la nostra città. Questo è ciò che ci unisce tutti».

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